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La vittoria del nonostante
di Giuseppe Civati


Nonostante una campagna elettorale che l'Unione ha in larga misura toppato, nonostante un risultato nel Nord Italia largamente deludente, nonostante le regioni vinte nel 2005 siano rimaste al centrodestra dal punto di vista politico, nonostante il ridimensionamento delle previsioni molto più ottimistiche, è stata la vittoria di Prodi e dell'Unione.

Una vittoria sofferta, che consegna all'Unione una larga maggioranza alla Camera, e un Senato risicatissimo. La legge elettorale proporzionale fatta a propria immagine e somiglianza dalla Casa delle libertà ha tradito il centrodestra al Senato, dove il premio di maggioranza regionale ha dato un risultato più favorevole all'Unione. Ma anche alla Camera - secondo la legge vergogna -bastava avere un voto in più per garantirsi la maggioranza di quasi settanta deputati, e così è successo, ma per l'Unione. Infine, last but not least, gli italiani all'estero di Tremaglia hanno addirittura consentito all'Unione di ottenere la maggioranza al Senato, dimostrandosi più maturi e sereni degli italiani in Italia.

Il risultato dell'Ulivo è straordinario, soprattutto nella nostra città, dove è sostanzialmente confermato il risultato dello scorso anno (29%) e dove la somma dei partiti è molto lontana dal dato complessivo della lista unitaria. Un segnale chiaro, che spinge a sperimentare un laboratorio politico verso il Partito democratico a partire proprio dalla nostra città, da sempre "tempio" dell'Ulivo e dell'innovazione all'interno del centrosinistra. Mi auguro che il messaggio sia chiaro e comprensibile a tutti.
A Monza e in Lombardia il dato elettorale è analogo a quello delle regionali dello scorso anno. Il voto ad altissimo tasso ideologico e una campagna che Berlusconi ha dedicato e rivolto soprattutto all'elettorato del Nord hanno prodotto un risultato che deve portarci a riflettere. In mancanza di collegi uninominali, tradizionalmente favorevoli al centrosinistra, il dato proporzionale, nella nostra zona, si è rivelato al solito implacabile.

E' bene precisare però che non si possono desumere da questi dati, i risultati del prossimo anno per la città di Monza. Si tratta di elezioni diverse, e la tendenza dei voti per l'Unione è comunque in crescita, da quando Faglia è Sindaco. A Monza l'Unione arriva al 44%: cinque anni fa non raggiungeva il 40. Questo è il dato più significativo. La distanza di 11-12 punti si potrà recuperare, da qui al 2007, con la qualità amministrativa dimostrata in questi anni e il progetto per i prossimi cinque. La sfida è aperta, come sempre, in una città ideologicamente orientata a destra (come dimostra anche il dato di AN, per altro analogo a quello del 2001), che è sufficientemente matura per scegliere una guida per l'amministrazione di diversa ispirazione. E' successo nel 2002, succederà anche nel 2007. A patto che non succeda quello che è successo in questa campagna elettorale, che ha visto una strategia difensivista dell'Unione, inspiegabili scivoloni sulle politiche fiscali e soprattutto l'incapacità di offrire al Paese proposte semplici, intorno a cui articolare la nostra proposta programmatica. Nonostante ciò si è vinto, in Italia. A Monza non ci dovrà essere, invece, alcun nonostante, per vincere. Nemmeno uno.

Giuseppe Civati



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  12 aprile 2006